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Ánemos l’opera che racconta l’evoluzione di una giornata, dall’alba alla notte

Realizzata in occasione di PARMA 360 Festival e allestita presso il Palazzo del Governatore, Ánemos è l’opera poli-autoriale realizzata in sinergia da Edoardo Tresoldi, Studio Azzurro e Max Magaldi.

Il Festival, giunto alla sua sesta edizione, è dedicato alle arti visive contemporanee e nell’edizione 2022 vuole indagare il tema PASSAGGI/PAESAGGI inteso come un continuum spazio-temporale che coinvolge e unisce elementi apparentemente in contrasto tra loro. Come lo spazio concreto e quello immaginario, l’interno con l’esterno, il confine e lo spazio aperto. Il tutto in dialogo con edifici appartenenti al patrimonio storico e artistico parmense.

Ánemos si inserisce in questo scenario come installazione corale ospitata all’interno del Palazzo del Governatore. L’opera unisce tre diversi linguaggi espressivi: la parte scultorea della “Materia Assente” di Tresoldi, le videoproiezioni di Studio Azzurro e le sonorizzazioni di Max Magaldi. La sinergia di questi tre linguaggi interpreta lo scorrere del tempo nel corso di una giornata, dall’alba alla notte, attraverso il connubio armonioso di “reale” e “virtuale”, evocando i cambiamenti della luce, dei suoni, delle ombre.

La suggestiva architettura creata da Tresoldi, in rete metallica Cavatorta, funge da palcoscenico per l’opera visiva “Cieli d’Italia” di Studio Azzurro accompagnata dalle suggestioni sonore di Magaldi. Una simulazione a “occhi in su” per ammirare un’Italia immaginaria attraverso un cielo che muta durante le ore del giorno, dall’alba alla notte, passando per il mezzogiorno e il tramonto, con l’aspirazione di intercettare la relazione tra uomo e natura traslandola in un ambiente chiuso, in una dimensione sospesa tra reale e virtuale.

Attraverso il proprio device, inoltre, i visitatori possono variare gli elementi sonori dello spazio espositivo configurando un percorso contemplativo unico e personale.


Ánemos incarna perfettamente il tema centrale del Festival: una riflessione sul significato contemporaneo di paesaggio e di come sia cambiata la sua percezione negli ultimi anni. Come spiega Chiara Canali, una delle due direttrici artistiche del Festival:

“Partendo da Ánemos, quella che sapevamo avrebbe ispirato il tema del festival, abbiamo voluto riflettere sul paesaggio, uno degli argomenti più urgenti del terzo millennio. Ed è effettivamente ciò che interessa a Tresoldi, raccontare il paesaggio attraverso l’architettura. Però, allo stesso tempo, il paesaggio viene considerato in rapporto con la dimensione del tempo, passato, presente e futuro. Oggi la percezione del tempo si è notevolmente modificata, anche a seguito dell’esperienza della pandemia. Quindi quest’opera nasce dalla volontà di ricreare uno spazio aperto in un ambiente chiuso”.

Ánemos è affiancata da due percorsi paralleli che ne ampliano la lettura: la mostra fotografica di Vito Frangione accompagnata dai testi di Bianca Felicori che omaggiano e raccontano il lavoro di Tresoldi e i block notes di Studio Azzurro, con focus sul loro percorso artistico.

Ancora una volta, siamo orgogliosi di vedere le nostre reti metalliche protagoniste di un’opera così potente ed evocativa, proprio a Parma, nella nostra città.

Le splendide foto di Ánemos sono state realizzate da Roberto Conte.

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