Studio Studio Studio è il nuovo programma interdisciplinare concepito da Edoardo Tresoldi per creare progetti culturali ibridi con la collaborazione di artisti, musicisti, designer, architetti, film maker e ridefinire il concetto di creatività grazie a diverse contaminazioni culturali, sociali ed estetiche.
Studio Studio Studio ha da poco inaugurato Gharfa, un’opera site-specific realizzata in occasione del progetto Diriyah Oasis curato dallo studio Designlab Experience a Riyadh in Arabia Saudita. Si tratta di un padiglione esperienziale installato vicino ad At-Turaif District, sito patrimonio UNESCO, per il quale sono previsti importanti investimenti, l’inaugurazione di musei e progetti culturali in un momento di particolare evoluzione del paese che da settembre 2019 si è aperto per la prima volta al turismo internazionale.
Gharfa nasce dalla collaborazione del direttore artistico Tresoldi, il designer Alberonero, il musicista Max Magaldi conosciuto per i suoi “murales sonori” e il green designer Matteo Foschi. In quest’opera site-specific viene raccontato il rapporto intimo tra uomo, paesaggio e architettura attraverso linguaggi artistici diversi che dialogano armoniosamente tra loro.
Il padiglione può essere paragonato ad una suggestiva scultura contemporanea che rievoca l’estetica delle rovine locali e, come loro, diventa uno spazio di contemplazione nel quale perdersi per scoprire i tesori della tradizione araba. Qui la Materia Assente di Edoardo Tresoldi si manifesta attraverso l’uso della rete metallica Cavatorta e del sughero che simula la sabbia per creare spazi contemplativi e percorsi che stimolano il visitatore alla scoperta. Qui l’arte di Tresoldi, non solo si fonde con il paesaggio circostante, ma invita ad entrare al suo interno per vivere un’esperienza multisensoriale.
Gharfa è un connubio di diversi linguaggi espressivi: digitale e materico, tradizionale e contemporaneo, organico e industriale. Realtà e illusione si alternano nel percorso di scoperta del padiglione e si mostrano con grande teatralità, a partire da Duna, l’opera di Alberonero realizzata in tessuto semitrasparente che dialoga con Gharfa creando uno spazio etereo in cui isolarsi dal mondo esterno. Proseguendo all’interno di Gharfa troviamo il fuoco, elemento di convivialità e unione evocato da una video-installazione dello stesso Tresoldi. Il visitatore scopre poi un tappeto, simbolo della cultura araba, posizionato sotto ad uno scorcio di cielo con nuvole artificiali che metaforicamente creano una connessione tra tradizione e realtà contemporanea.
All’interno di una delle due torri di Gharfa si trova l’installazione green nata dalla collaborazione di Matteo Foschi con Tresoldi. Qui la natura arida del contesto viene stravolta dalla vegetazione che si intreccia con materiali industriali creando un effetto scenografico inaspettato e suggestivo.
Infine il racconto sonoro di Max Magaldi traccia all’interno di Gharfa un percorso audio che accompagna lo spettatore in ogni tappa, completando questo straordinario viaggio percettivo.
Ancora una volta, Cavatorta è orgogliosa di aver contribuito alla realizzazione di questa memorabile opera, con le sue reti metalliche.
Le splendide foto di Gharfa sono state realizzate da © Roberto Conte