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Guida alla recinzione degli impianti sportivi: normative, caratteristiche tecniche, soluzioni

Le recinzioni rivestono un ruolo di fondamentale importanza per la tutela e la sicurezza di un impianto sportivo. In questo specifico ambito le caratteristiche tecniche e la posa in opera di un sistema di recinzione vengono disciplinate da normative dedicate formulate dal Ministero dell’Interno, dagli organi di governo europei, dal CONI e infine dalle Federazioni Sportive Nazionali in relazione a specifiche attività sportive e tipologie di impianti.

Vista la complessità e l’importanza dell’argomento, abbiamo deciso di creare questo approfondimento focalizzandoci sulle norme più importanti in materia e sulle caratteristiche distintive di un sistema di recinzione sportivo certificato.

Norme CONI

Per quanto riguarda le norme formulate dal CONI, riportiamo qui di seguito quelle che fanno diretto riferimento ai sistemi di recinzione, esplicitate nel documento Norme CONI per l’impiantistica sportiva (n. 1379 – 25 giugno 2008).

6.2 – Recinzione esterna dell’area
Nei casi previsti dalle Leggi vigenti, l’intera area destinata all’impianto sportivo dovrà essere recintata in conformità alla normativa medesima. In ogni caso è opportuno, per ragioni di salvaguardia e controllo, realizzare un’efficace recinzione delle aree (orientativamente con altezza non inferiore a m 2,50); sono da preferire soluzioni integrate con l’ambiente circostante.

7.4 – Recinzione degli spazi di attività – Protezioni
Al fine di evitare interferenze con l’attività sportiva e possibili pericoli, gli spazi di attività, comprensivi delle fasce di rispetto, dovranno risultare inaccessibili agli spettatori, come successivamente indicato all’art. 9.1. In ogni caso, per ragioni di sicurezza, dovranno essere previsti adeguati dispositivi, anche mobili, ovvero idonei accorgimenti gestionali, per evitare interferenze tra gli utenti sportivi e gli altri utenti dell’impianto.

10.3.1 – Spazio di attività
[…] Quando richiesto dalle norme delle FSN e DSA, i campi dovranno essere recintati, secondo le indicazioni delle FSN e DSA medesime.

Come visto, le norme appena citate offrono delle linee guida trasversali che evidenziano, prima di tutto, l’esigenza di recinzioni studiate in relazione alle differenti aree che costituiscono un impianto sportivo e alla specifica destinazione d’uso di quest’ultimo.

Norme UNI 10121 e UNI EN 13200-3

La norma UNI EN 13200-3 e, prima di essa la UNI 10121, stabilisce i requisiti tecnici che contraddistinguono un sistema di recinzione certificato destinato ad un impianto sportivo, con l’obiettivo prioritario di tutelare gli spettatori e minimizzare i rischi di caduta, rotolamento, penetrazione o scivolamento attraverso le barriere di sicurezza.

Entrando più nello specifico, la UNI 10121 indicava quale requisito fondamentale la resistenza a forti sollecitazioni indicando specifiche soglie di carico. La norma UNI EN 13200-3 (entrata a far parte del corpo normativo a marzo del 2006) ha introdotto delle novità rispetto alla UNI 10121 appena citata, sia in relazione alle barriere perimetrali che separano gli spazi di servizio dell’impianto sportivo dall’esterno, sia in relazione alle barriere che separano l’area destinata alle attività sportive dagli spalti.

Qui di seguito riassumiamo i due principali elementi di novità:

Carichi orizzontali sulla sommità della recinzione
Il limite di carico di 80 kg/m all’altezza di 2,2 m è stato aggiornato introducendo due specifici range:

  • 200/300 kg/m all’altezza di 1,1 m;
  • 100 kg/m ad un’altezza di 2,5 m.

Nella fascia tra 1,1 m e 2,5 m il carico minimo viene stabilito attraverso il criterio di interpolazione dei carichi.

Carichi distribuiti uniformemente sulla superficie della recinzione
Il valore di riferimento di 80 kg/mq viene aggiornato a 200 kg/mq nel caso di rischio di caduta. Inoltre, gli spazi presenti nel sistema di recinzione devono possedere dimensioni tali da non consentire il passaggio di una sfera di 100 mm (120 mm al massimo, tenendo conto della naturale flessione dei materiali sottoposti a carico).

Decreto ministeriale 18 marzo 1996 e Decreto ministeriale 6 giugno 2005

Completiamo il quadro relativo alle normative più importanti in materia di recinzione di impianti sportivi, citando alcuni passi del D.M. del 18 marzo 1996 e del D.M. del 6 giugno 2005.

Art.6 Spazi riservati agli spettatori e all’attività sportiva
[…] Deve essere sempre garantita per ogni spettatore la visibilità dell’area destinata all’attività sportiva, conformemente alla norma UNI 9217.

[…] Lo spazio riservato agli spettatori deve essere delimitato rispetto a quello dell’attività sportiva; tale delimitazione deve essere conforme ai regolamenti del C.O.N.I. e delle federazioni Sportive Nazionali e per i campi di calcio dovrà essere conforme alla norma UNI 10121; queste ultime delimitazioni devono avere almeno due varchi di larghezza minima di 2,40 m, per ogni settore muniti di serramenti che in caso di necessità possano essere aperti su disposizione dell’autorità di pubblica sicurezza verso la zona attività sportiva.

Area di servizio annessa
L’area di servizio annessa corrisponde all’area di pertinenza dell’impianto sportivo opportunamente recintata per controllare gli accessi. Nello specifico il D.M. evidenzia che:

[…] Le società organizzatrici, in relazione allo spazio disponibile, dovranno posizionare all’esterno dell’intero perimetro dell’impianto sportivo una recinzione, anche temporanea, lungo la quale predisporre adeguati servizi per una prima verifica del possesso, da parte del pubblico, di regolare titolo di accesso allo stadio, nonché per indirizzare lo spettatore al varco di accesso al settore assegnato.

Area di massima sicurezza
[…] L’area di massima sicurezza, corrispondente all’impianto sportivo e all’area di servizio annessa dove sono collocati i varchi di accesso all’impianto deve essere delimitata a mezzo di elementi di separazione, in materiale incombustibile e conforme alla norma UNI 10121-2 o equivalenti.

[…] Nella recinzione che delimita l’area di massima sicurezza dovranno essere previsti varchi di accesso distinti dai varchi di uscita, in ragione di almeno un varco ogni 750 spettatori/ora […] per consentire l’afflusso degli spettatori almeno un’ora e mezza prima dell’inizio dell’evento.

L’importanza di un sistema di recinzione certificato

Alla luce di quanto scritto fino ad ora, è essenziale che i sistemi di recinzione destinati agli impianti sportivi siano accompagnati da opportune certificazioni di conformità. In quest’ottica sono fondamentali i seguenti documenti:

  • disegni tecnici della recinzione;
  • prove di laboratorio che attestino le caratteristiche della recinzione stessa;
  • relazione di calcolo firmata da un tecnico abilitato;
  • dichiarazione di conformità.

Evidenziamo inoltre l’assoluta importanza di una squadra di installatori opportunamente formata e in grado di installare la recinzione in modo corretto.

Il sistema di recinzione Cavatorta per impianti sportivi

Cavatorta ha progettato un sistema di recinzione interamente dedicato agli impianti sportivi che ha ottenuto la certificazione di conformità da parte dell’Istituto Giordano. Qui di seguito ne descriviamo brevemente i principali componenti:

Replax T Sport

Rete metallica a semplice torsione e a maglia quadrata in acciaio zincato, rivestito con PVC.
Tra le caratteristiche principali di Replax T Sport troviamo:

Elevato assorbimento d’urto
Assorbe gli urti senza deformarsi grazie all’elevato diametro dei fili e alle dimensioni della maglia.

Ottima visibilità
Assicura un’ottima visibilità frontale e laterale del terreno di gioco anche da posizione molto ravvicinata.

Resistenza alla corrosione
Resiste efficacemente e per lungo tempo alla corrosione grazie al processo di plastificazione Galvaplax Process ideato da Cavatorta.

Replax T Sport, corredato dagli accessori di sistema, nelle altezze 2,2 e 2,50 m, è in grado di assicurare le prestazioni richieste dal D.M. 18 marzo 1996, dalla norma UNI EN 13200-3 e dal D.M. 6 giugno 2005 per quanto attiene la sicurezza dei separatori perimetrali interni ed esterni negli stadi di calcio.

Scheda completa di Replax T Sport >>

Pali T Sport

Pali in acciaio profilato a sezione quadrata o rettangolare, con rivestimento in PVC e testata chiusa ermeticamente da un cappuccio in materiale plastico.

Scheda completa Pali T Sport >>

Cancelli carrai e pedonali T Sport

Cancelli carrai e pedonali (plastificati in colore giallo) con:

  • telaio perimetrale delle ante e pali di sostegno in tubo quadro d’acciaio;
  • specchiature in rete metallica elettrosaldata, con maglia a forma quadrata;
  • componenti dei sistemi di chiusura in acciaio.

Scheda completa Cancelli carrai T Sport >>
Scheda completa Cancelli pedonali T Sport >>

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