Basilica di Siponto notte
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Cavatorta e il suo sodalizio con l’arte sulla Gazzetta di Parma

Condividiamo oggi l’articolo firmato da Patrizia Ginepri e pubblicato sulla Gazzetta di Parma che racconta il sodalizio costruito nel tempo dal nostro gruppo con l’arte e la grande architettura.

Più nello specifico, le reti e i fili metallici Cavatorta sono stati selezionati e utilizzati da personaggi del calibro di Renzo Piano ed Edoardo Tresoldi per la realizzazione dei loro capolavori architettonici e scultorei. Sylvia Cavatorta, direttore generale di Cavatorta France e responsabile della comunicazione del gruppo, intervistata dall’autrice dell’articolo, ha raccontato come sono nati questi progetti. Riportiamo qui i punti chiave dell’intervista.

«La nostra collaborazione non è iniziata da una ricerca nel campo dell’arte – ha spiegato la Dott.ssa Cavatorta – ma da un normale contatto con i clienti. Renzo Piano, ad esempio, aveva progettato ad Atene un capolavoro architettonico e ingegneristico: il nuovo centro culturale Stavros Niarchos. La parte più avveniristica dell’intervento era il Solar Canopy, un tetto realizzato in una sorta di cemento armato, quindi molto pesante. L’esigenza di Piano era quella di trovare una rete particolare e la sua ricerca globale è arrivata a noi. L’obiettivo era di avere un elemento sovrastante la struttura, quasi sospeso nell’aria».

In effetti il tetto del Centro Culturale Stavros Niarchos è un vero capolavoro ingegneristico e architettonico: 10.000 mq e 3.500 tonnellate sostenute da 30 sottili colonne di acciaio. Il cuore di questo tetto monumentale è costituito da 195.000 metri quadri di rete elettrosaldata in acciaio firmata Cavatorta che conferisce alla struttura elasticità e resistenza.

Per quanto riguarda invece la collaborazione con Edoardo Tresoldi, artista di fama internazionale, inserito da Forbes tra gli artisti europei più influenti, è nata nel 2016 quando l’artista ha accolto la sfida di restituire nuova vita alla Basilica paleocristiana di Siponto in Puglia. Poi sono seguite altre collaborazioni che hanno portato le nostre reti metalliche nelle eleganti hall de Le Bon Marché, prestigioso centro commerciale di Parigi, al grandioso festival Coachella in California e ancora ad Abu Dhabi e nel centro di Barcellona con maestose installazioni.

«Il contatto con Edoardo è avvenuto tramite un nostro cliente – spiega Sylvia Cavatorta – . L’artista era alla ricerca di una rete particolare e abbiamo iniziato a collaborare. L’aspetto che lo ha interessato maggiormente è la precisione millimetrica del nostro prodotto, perfettamente rispondente alle sue esigenze. Normalmente, le nostre lavorazioni hanno un uso e un significato ben preciso; con Tresoldi abbiamo scoperto altre caratteristiche. Ad esempio, la rete in ferro è ricoperta di zinco e questa copertura è realizzata per fornire durabilità al prodotto: un aspetto fondamentale per le installazioni esterne. Tuttavia, serviva anche altro. Con la piegatura il materiale non deve screpolarsi, quindi lo zinco deve essere ben aggrappato al ferro. Non solo. Tresoldi, che per esigenze artistiche aggancia i rotoli di rete, ha riscontrato la precisione delle maglie, perfettamente coincidenti e allineate: un elemento determinante per le sue lavorazioni. Il percorso artistico di Tresoldi è scandito da sfide sempre più alte, ambiziose e complesse e ogni volta occorrono reti adeguate.»

Nel prossimo futuro è prevista una creazione di Tresoldi in occasione di Parma 2020, anno in cui la città rivestirà il ruolo di capitale italiana della cultura.

Le committenze effettuate per Tresoldi e Piano hanno permesso al Gruppo Cavatorta di legarsi al mondo dell’arte e della grande architettura. Non possiamo che augurarci di proseguire lungo questa strada, distante da quelle dell’industria, dell’edilizia e della sicurezza, parte del nostro DNA da sempre, ma altrettanto ricca di sfide.

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